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Il mondo degli sport da combattimento

La postura è la posizione del corpo umano nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei.

"... La disposizione delle parti del corpo. Una buona postura è quello stato di equilibrio muscolare e scheletrico che protegge le strutture portanti del corpo da una lesione o una deformità progressiva malgrado la posizione (eretta, distesa, accovacciata), in cui queste strutture lavorano od oppongono resistenza.

La postura è cattiva quando si ha una relazione scorretta delle varie parti del corpo che produce un aumento di tensione sulle strutture portanti e quando l’equilibrio del corpo sulla sua base di appoggio è meno efficiente... ”. (Kendall)

A riguardo ci sono numerosi campi di studio e diversi modelli interpretativi.

  • IL MODELLO NEUROFISIOLOGICO
  • IL MODELLO BIOMECCANICO
  • IL MODELLO PSICOSOMATICO

La corretta postura può definirsi sinteticamente come la "deformazione coerente della gravità", in altre parole la corretta postura altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico sia in deambulazione che in stazionamento; ad essa si legano diversi fattori neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici e relazionali, da cui sono definiti tali modelli.

POSTURA: MODELLO NEUROFISIOLOGICO

Indipendentemente dagli elementi di disturbo primari e dal tipo di perturbazione iniziale, l’alterazione posturale si inserisce in ogni caso in un complesso sistema organizzato di catene articolari funzionalmente collegate con le catene muscolari grazie alle strutture capsulo-legamentose e alle fasce aponevrotiche.

La postura, nella sua essenza neurofisiologica, non è altro che una modulazione del tono.

Il tono muscolare è la risultante di una complessa serie di processi psiconeurofisiologici all’interno di un sistema di tipo cibernetico: il sistema tonico posturale. Tale sistema sfrutta delle informazioni provenienti dai recettori specifici della postura ed il piede, l’occhio, l’apparato stomatognatico, la cute, l’apparato muscolo-scheletrico sono tra quelle più studiate.

Gli studi neurofisiologici hanno approfondito in particolare l’esame delle interferenze recettoriali in quanto, come è ben noto, l’output del sistema posturale ed il tono muscolare sono  condizionati dagli input, cioè dalle informazioni in entrata. Un disequilibrio posturale non necessariamente indica un problema causativo a livello delle entrate sensoriali, ma può essere collegato ad una cattiva integrazione centrale.Il sistema nervoso centrale viene di fatto considerato una scatola nera, dove soltanto le funzioni di ingresso e di uscita sono conosciute ma non i processi che determinano la relazione “input-output”.

postura: modello neurofisiologico

 

POSTURA: IL MODELLO BIOMECCANICO

Il modello biomeccanico studia i rapporti tra atteggiamenti corporei e forza di gravità, e l’organizzazione delle catene cinetiche e statiche,  in rapporto a complessi meccanismi antigravitari e ai riflessi spinali, vestibolari, ecc.

Analizza inoltre gli squilibri dovuti alla rottura delle sinergie muscolari equilibratrici e alterazioni meccaniche articolari, al variare della distribuzione dei carichi sui segmenti scheletrici. 

La correlazione funzionale tra catene muscolari e catene articolari, provoca  uno sbilanciamento articolare con conseguente contrazione muscolare di stabilizzazione, o viceversa.

Il modello Biomeccanico considera il corpo come un insieme di componenti somatiche, soprattutto muscolo-scheletriche (ossa, capsule, legamenti, tendini, aponevrosi, muscoli, fasce) collegate reciprocamente fra loro, che costituiscono un meccanismo che si adopera al mantenimento della postura e dell’equilibrio.

 

POSTURA: IL MODELLO PSICOSOMATICO

“…la postura è strettamente legata alla vita emotiva fino ad essere l’espressione stessa per il mondo esterno, non solo attraverso la mimica facciale e gestuale, ma anche attraverso la disposizione corporea nel suo insieme”.  Gagey, 2000

Il modello psicosomatico analizza come i fattori psico-emotivi influenzano l’atteggiamento posturale del soggetto nel suo insieme.

Le tensioni accumulate nel corpo e la messa in atto di atteggiamenti finalizzati a bloccare le proprie emozioni, danno luogo, secondo Reich (allievo di Freud), ad un duplice guscio.

Si tratta di una guscio, una protezione caratteriale, intesa come quell'insieme di atteggiamenti psichici e comportamentali caratteristici di un individuo, che ha un corrispettivo somatico in una guscio muscolare.

Queste strutture funzionano come un apparato di difesa, contro stimoli sia propriocettivi che esterocettivi, avvertiti dal soggetto come minacciosi, con la finalità di evitare sentimenti di angoscia. In ambito ortopedico è inteso come "stato miotensivo psicogeno", lo stato di  tensione muscolare cronica rappresenta il processo più evidente con cui l'Io esprime i propri vissuti emotivi nel corpo. 

 Postura: modello psicosomatico
 

a cura di Dott Mario Vignoli

FederKombat

 

 

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